La tragedia del covid 19 è una vera rivoluzione, destinata forse a cambiare in modo radicale i nostri stili di vita, i rapporti fra la gente, le nostre priorità, i modelli di sviluppo socio economico, la politica e in definitiva la faccia del mondo.

Equivale ad una guerra che reclama le sue vittime e ci costringe a guardarci dentro.

Anche per i rapporti interpersonali: la quarantena ci costringe a rimanere a casa, materialmente isolati dal resto della collettività. CIOÈ una misura molto diversa da ciò che abbiamo scelto di essere oppure la stessa che noi abbiamo assunto quando abbiamo scelto di affidare molto del nostro tempo al virtuale ?

Paradossalmente passata la piena ecco quindi una grande occasione per affrancarsi dalle moderne schiavitù e per recuperare il rapporto fisico con gli altri, sembra un paradosso in questo momento ma non quando, passata la piena, ci farà effetto negativo parlare soltanto di video chiamate o lavoro da casa. Insomma quando usciremo da questa bolla forse ci sentiremo più liberi e avremo il desiderio di esserlo. Ed anche il Pil cesserà di essere il Moloch al quale sacrificare tutto e tutti. Insomma a chi ha un po’ di ragione la grande emergenza oggi ci insegna che tutti i nostri modelli non sono inevitabili o almeno per sempre. Se il mondo virtuale prendesse sempre più spazio e questo modello alternativo si affermasse in modo definitivo ma non sostitutivo cambierebbero i fondamentali con i quali ci stiamo confrontando con scarso successo e molto dolore. Telelavoro, lezioni a distanza, conferenze in streaming possono essere l’essenza della nostra esistenza ?

Sembra oggi una contraddizione e cioè meno virtuale e più reale ma io credo che non lo sia alla luce di quello che stiamo vivendo. Poi un dato: il pianeta covid o non covid sta da tempo rotolando verso una possibile autodistruzione. 7 miliardi di persone non danno scampo: o si cambia o si implode. Il covid 19 ha distolto le attenzioni su temi come il problema del riscaldamento climatico (a Bologna un inverno senza neve per dire ..era impossibile) e quindi anche dell’alterazione dell’equilibrio biologico del pianeta. E molti compresi i potenti di questa terra hanno irresponsabilmente negato il problema evitando qualsiasi decisione in merito. Ed insomma questa brutta epidemia alla fine può auspicabilmente essere il grimaldello delle cattive coscienze mettendo la nostra umanità difronte al fatto compiuto.

Veniamo a noi: 20 anni di destrutturazione della sanità pubblica (che resta comunque fra le migliori al mondo) hanno impoverito la risposta dello stato difronte alle grandi emergenze. Adesso si corre affannosamente ai ripari ma si tratta di soluzioni tampone (passatemi la battuta non felice) non di una grande organizzata risposta e anche aver affidato a mio avviso la sanità alle singole regioni non si è rivelato alla fine un provvedimento del tutto efficace, anzi.

Un invito a chi fino a pochi giorni fa sognava uno stato meno stato e più in mano ai privati, anche su questo molti oggi dovranno riflettere, Buona giornata e vogliamoci bene.

Leonardo