Scritto da Leonardo De Nicola 

Era il 2 giugno 1969, una Viareggio già balneare con i primi villeggianti e il fresco ricordo di un caso che sconvolse l’Italia, il rapimento e l’uccisione di un ragazzo di 12 anni figlio di un commerciante della città, Ermanno Lavorini, trovato morto nella vicina pineta di Vecchiano, vittima di un gruppo di balordi e di pedofili. Ma nell’Italia chiusa e bigotta di allora guai a parlare di deviazioni sessuali e così a noi ragazzi le madri raccontavano le storie più incredibili e fantasiose.
Viareggio faticava a tornare alla vita normale ed in questo contesto ospitava le finali nazionali del torneo Dante Berretti, allora diviso fra squadre di serie A e B e fra quelle di C e D.
La prima squadra azzurra in quella stagione era allenata da “Laio” Corghi, portierone del Modena del terzo posto nel dopoguerra, mentre la formazione Berretti aveva come mentore l’indimenticato Beppe Furelli. Si giocava quasi sempre al sabato pomeriggio e non era raro che alle partite allo stadio assistessero centinaia di spettatori. Dopo aver vinto il proprio girone e fatto fuori Lanciano e Carrarese negli ottavi e nei quarti eccoci alle finali nazionali in Versilia insieme a Sorrento Pordenone e Fanfulla Lodi. Il 1 Giugno del 1969 a Forte dei Marmi la Sangio superava per 2-0 il Sorrento di Lauro con i goal di Vitali detto il “lupo” e Stradella. Il primo era un mediano di sostanza che giocava stabilmente in prima squadra. Nato a Cento di Ferrara era il fratello di Alessandro, il centravanti del Vicenza e della Fiorentina morto tragicamente a soli 32 anni in un incidente di auto alle porte di casa. Fra l’altro a San Giovanni scoccò per Vitali anche la freccia di Cupido con Mila Piva che purtroppo ci ha lasciato qualche anno fa dopo aver gestito col marito un locale nel centro della città ferrarese celebre per il suo carnevale. Il secondo, invece, un attaccante che il presidente Balestri aveva pescato fra i grigi alessandrini. La finalissima era fissata addirittura il giorno successivo( Sic…): toccavano in sorte ai nostri i lodigiani del Fanfulla capitanati dal futuro interista e nazionale Giampiero Marini. Per la fase finale la squadra si avvalse a dire il vero di parecchi calciatori della prima squadra. Questa la formazione scesa in campo allo stadio “Dei Pini” di fronte a 1500 spettatori dei quali almeno 300 di fede azzurra.
Bersani fra i pali, terzini (come si diceva allora) Sfameni dalla Rufina e “frizzino” Bartalesi. Poi Novi, Burini e Ravenni, Stradella, Luchitta, Marini (capitano), Vitali e Meucci il “Meo” sostituito al 60 da Antonio Tognaccini “Ramona”. Altri giocatori di quella annata fantastica furono anche Volpi, Taverni e Civitelli. La finale si concluse 3-2 per la Sangio con le reti di Luchitta, Stradella e Enzo Marini su punizione laureando i nostri campioni d’Italia di categoria, un tricolore bissato dalla formazione di Acori in serie D 31 anni più tardi. Dopo la partita grande festa in un ristorante sulla vicina darsena e gioia vera fra i tecnici ed i dirigenti accorsi a Viareggio.

Più sopra una bella foto che ritrae 5 azzurri in quei giorni versiliesi. Da sinistra in alto: “lupo” Vitali, Enzo Marini e Renato Luchitta. In basso il livornese Novi e l’alessandrino Stradella

E ancora i nostri ragazzi a Viareggio con il dirigente De Nicola e il leggendario massaggiatore Bruno Pippo Magi

È questo il trofeo Berretti vinto dalla Sangio in quel 1969