Fonte: notiziariocalcio.com 

Il calcio italiano si appresta ad una vera e propria rivoluzione.

Da settimane, vista la terribile situazione del mondo del pallone per via dell’emergenza Coronavirus, si fanno riflessioni su una nuova riforma del calcio che cambi completamente l’attuale assetto dei campionati e ieri sera durante il programma con Michele Criscitiello e Alfredo Pedullà è stato presentato un piano che porterebbe ad una svolta netta del calcio italiano.

La composizione attuale dei campionati presenta una serie A a 20 squadre così come la serie B e una serie C composta da tre gironi da 20, per un totale di cento squadre professionistiche.

Stando a quanto detto ieri sera a SportItalia l’obiettivo è di ridurre questo numero a 60 per riuscire ad aiutare tutte le compagini che non riescono a gestire i costi della categoria.

La serie A rimarrebbe invariata, sempre un girone da 20, mentre la vera rivoluzione sarebbe in Serie B che passerebbe a due gironi da 20 squadre che conterebbe le squadre dell’attuale cadetteria senza retrocessioni e altre venti compagini prelevate dall’attuale serie C con criteri ancora da stabilire. Con questa soluzione la serie C non sarebbe più un campionato professionistico, e sarebbe composto dalle rimanenti quaranta squadre più altre venti recuperate dalla serie D, che tornerebbe ad essere la vecchia Interregionale con 9 gironi da 18.

Una vera e propria rivoluzione che, qualora si rivelasse veritiera, porterebbe a ridurre il numero di squadre professionistiche, da cento a sessanta, e una riduzione drastica di costi e di squadre che non arrivano ad iscriversi. Per il calcio italiano saranno settimane decisive.

Foto: Sangiovannese calcio