Dopo tanti anni incroci Marco Sereni ed è lo stesso di quando vestiva le casacche da gioco. Fisico asciutto, chioma bionda e anche gli stessi ginocchi malandati: ” Lì purtroppo più passano gli anni più li sento ma che ci volete fare…..” Sbotta l’ex terzino di Castiglion Fibocchi oggi fuori dal calcio e dipendente di una ditta che lavora nella provincia aretina. La passione per il calcio gli è sempre rimasta, non appena lo interpelliamo per parlare del derby in programma dopo domani si concede volentieri a forzasangio per i suoi trascorsi in rossoblù – ben 6 anni – e quelli in azzurro magari più brevi ma comunque molto intensi. E’ uno dei tanti doppi ex della gara, uno che ha avuto la fortuna di stare alle dipendenze dei due presidenti più importanti della storia delle due società come Arduino Casprini e Vasco Farolfi: ” Si è vero, sono stato alle dipendenze di Farolfi e Casprini e non può essere che un vanto. Due grandi personaggi, Farolfi più impulsivo e diretto mentre Casprini il classico signore pacato ma che avevamo entrambi una cosa in comune: l’amore per i rispettivi colori. Questi son presidenti che raramente trovi ora nel calcio, ho avuto questa grande fortuna e quando penso a Sangio e Montevarchi non possono che venirmi in mente loro due. Tanto diversi quanto seri nel portare avanti con oculatezza la gestione delle due società”. 6 anni a Montevarchi e 2 a San Giovanni ma belli concentrati come ricorda: ” A Montevarchi sono stato 6 anni, ricordo con grande piacere la gara interna col San Donà che ci consegnò in pratica la C1 dopo che eravamo stati 2-0 nel primo tempo ma anche lo spareggio per retrocedere in Serie D perso nel 90/91 ad Empoli contro il Cecina arbitrato pensate un po’ da Collina. In panchina c’era Costanzo Balleri, ricordo poi che in Estate il Montevarchi fu ripescato. A San Giovanni ho fatto due campionati, uno con Braglia perso di un punto con la Rondinella e l’anno successivo con Acori in panchina dove passammo in C2 anche grazie alla penalizzazione del San Gimignano. Giocai poco quell’anno e sinceramente non ho mai capito troppo il perchè, Acori comunque alla fine dei giochi ebbe ragione visti i risultati e fu lì al termine della stagione che decisi di smettere vuoi per i ginocchi vuoi per aver trovato un lavoro che mi garantiva maggiore sicurezzaDue anni comunque tosti, ricordo l’estenuante duello proprio con la Rondinella, la partita giocata a Firenze in formazione rimaneggiata per le tante espulsioni rimediate la Domenica prima a Città di Castello e il record delle vittorie interne. Non sbagliammo un colpo, 18 su 18″.  Non ha grossi rammarichi in carriera, è anche fin troppo modesto quando afferma: ” Ho avuto l’opportunità di giocare in B nell’87/88 con l’Arezzo dei vari Ruotolo, Silenzi, Pozza, Mangoni con Bolchi e Angelillo in panchina. Non posso quindi rammaricarmi, tecnicamente non sono mai stato una cima diciamocela tutta ma compensavo queste mie carenze con la grinta e la cattiveria. Magari poi nel corso degli anni sono un po’ migliorato nei piedi grazie anche agli allenatori Braglia tra tutti ma sono contento di quello che ho fatto. In fin dei conti ho vinto anche tre campionati in piazze molto importanti come San Giovanni, Montevarchi e Viareggio per cui va bene così”. La parte finale non la si può che lasciare al pronostico e lui senza pensarci troppo afferma: ” Non lo so come andrà a finire, vedo che stanno facendo un ottimo campionato e credo al tempo stesso che tutto sia possibile. A me al di là di quello che accadrà Domenica piacerebbe vedere un bel derby nei Play Off e credo sia davvero possibile. Lì non mancherò di sicuro sugli spalti, tra l’altro le società sono in mano a gruppi del posto ma sopratutto a persone perbene e sarà uno spettacolo doppio. Ho piacere di vedere in alto tutti e due, tra l’altro lavoro molto spesso in Valdarno e ancora oggi c’è gente di San Giovanni e Montevarchi che mi ferma e mi saluta con grande affetto. Vuol dire che qualche buon ricordo l’ho lasciato e non può farmi che piacere”.