Sì chiude con un’avversaria tradizionale……il CITTÀ DI CASTELLO affrontato in 35 occasioni. Da 9 anni non perdiamo all’ultima giornata !!!

Iniziamo subito col dire che la Sangio non conosce sconfitta nella partita di chiusura da ben 9 anni ed esattamente dalla stagione di C1 2006/2007 quando fu il Sassuolo ad imporsi al Fedini per 3 reti a 2. Da allora questa la sequenza al gong del campionato: 1 a 1 con la Samb nell’anno successivo sempre in C1 e poi la vittoria salvezza del maggio 2009 sul campo romano della Cisco e quella – altrettanto fondamentale – di 12 mesi più tardi a San Marino che consentì agli azzurri di Fraschetti di accedere ai play off proprio contro la formazione dello stato del Titano. Nel campionato 2010/2011 – l’ultimo per adesso disputato fra i professionisti – atto conclusivo contro la Giacomense 1 a 1 per un addio velato di tristezza. Si riparte dai dilettanti ed ecco nella stagione 2011/2012 l’inutile successo degli uomini di Fani a Sinalunga. Stagione successiva e per gli azzurri guidati da Marco Coppi arriva sul filo di lana l’accesso agli spareggi con la chiara affermazione ad Anghiari. Pari salomonico ed un pò…….mal digerito a Rignano nel campionato sempre di eccellenza 2013/2014 ed infine il successo di misura col Ponsacco al Fedini dodici mesi fa nella ritrovata serie D. Ed ora per fare 10 occorre quantomeno non perdere questa domenica con il Città di Castello che la Sangio si appresta a sfidare per la 36 esima volta in campionato per un bilancio fatto al momento di: 14 vittorie, 12 sconfitte e 9 incontri terminati in parità e con gli azzurri imbattuti addirittura da 36 anni. Per ritrovare una vittoria dei biancorossi umbri bisogna infatti riavvolgere di parecchio il nastro e tornare alla stagione di serie C2 1979/1980, quella della baby Sangio guidata dal pirata Giovanni Galeone. Da allora tante e tante gioie contro i tifernati compreso il successo per 3 a 2 nella partita di andata con doppietta di De Angelis e gol di Vezzi. A San Giovanni nella nostra amata città sarà questo di domenica il confronto numero 18 della storia per un bilancio che ha visto: 10 successi azzurri, 4 pari e 3 vittorie castellane. Gli umbri tornano al Fedini dopo 17 anni da quel torneo di serie D che vide la squadra di Piero Braglia sempre vittoriosa fra le mura di casa ma seconda in classifica alle spalle della Rondinella. Curioso l’esordio in Valdarno per i nostri avversari: nel lontano 1940 in serie C la partita giocata al Galli venne interrotta dall’arbitro sullo 0 a 0 per un tentativo di invasione di campo da parte dei nostri tifosi. L’inevitabile 0 a 2 a tavolino e la squalifica del terreno di gioco costrinse la Sangio a disputare proprio in campo neutro la gara contro i tifernati della stagione successiva. Alla seconda giornata di campionato nel settembre 1940 la partita fra le due squadre si disputò al vecchio stadio Santa Giuliana di Perugia ed ebbero la meglio gli azzurri per 2 a 0 con le reti di Ceragioli e del saettante Bongini, un’ala venuta da Volterra e che mise radici nella nostra città. La gara di questa domenica oltre a salutare la squadra di Gennaro Ruotolo come si deve servirà anche per salutare due ex azzurri come Simone Calori e Claudio Missaglia. Simone da Castiglion Fibocchi ha vestito i colori del cielo e del mare per 6 radiose stagioni cavalcando l’era Casprini. Per lui 132 presenze ed un gol, quello segnato al Prato al Fedini nella stagione d’esordio 2000/2001. Più breve la parentesi azzurra di Missaglia che gioco’ nella Sangio di Marco Coppi in Eccellenza (da Dicembre) nella stagione 2012/2013 quella dello spareggio vinto a Sesto contro il San Donato e perso col Terracina nella doppia sfida. Di lui ricordo soprattutto il gran goal alla sirena messo a segno proprio a Sesto nella stagione regolare, una grande giocata su un campo reso zuppo dalla pioggia battente. E chiudo con Baiano, il nostro amato Ciccio autore di 140 partite e 43 reti con la nostra maglia. Il fatto accadutogli Domenica in tribuna a Sesto nel calcio – pur deprecabile – ci sta. L’importante e tenere sempre lo stesso metodo e modo di pensare e non come spesso accade giudicare a giorni alterni e per convenienza di parte. E questo vale per tutti sia inteso.

Nella foto la coreografia in occasione del derby col Montevarchi giocato al Fedini il 9 Marzo del 2003 e vinto per 2-1 grazie alla marcature di Moscardelli e Capecchi dopo il provvisorio vantaggio ospite su punizione di Spagnoli. Riviviamo sotto il commento originale del nostro Massimo Bagiardi in occasione della seconda rete che decise quel derby: