Simone Calori, in veste di allenatore, è la terza volta che ritornerà al Virgilio Fedini. Lo ha fatto col Terranuova Traiana, lo scorso anno con il Montevarchi e tra quarantott’ore con il suo Trestina affamato di punti dopo il pari conquistato in casa nel turno precedente proprio con il Terranuova. Otto stagioni per lui complessive da calciatore in azzurro, mezzo campionato da allenatore e altre esperienze che l’hanno poi portato, stabilmente, ad allenare in quarta serie. Per lui tornare nel nostro stadio ha sempre un sapore particolare: “Ma avrei voluto farlo con una classifica diversa, non lo nascondo”. E sull’attuale momento dei suoi ecco una disamina: “ Domenica abbiamo preso il primo punto dopo tre partite ma paradossalmente giocato la peggiore partita dall’inizio del campionato, col Poggibonsi non siamo stati assolutamente fortunati, col Livorno preso due goal senza mai subire tiri in porta mentre con il Terranuova ho apprezzato la reazione dei ragazzi ma non certo la prova sul rettangolo di gioco che, come detto, non la posso certamente definire sufficiente”. Sarà di fronte a Marco Bonura, con cui ha passato un anno della sua vita da calciatore proprio in azzurro: “Mamma mia quanti anni fa! Era il 2000-2001, peraltro eravamo compagni di banco ovvero dividevamo lo stesso posto negli spogliatoi e si notava bene quanto era forte. Io difensore, lui centrocampista offensivo e quando me lo trovavo di fronte anche negli allenamenti erano guai seri”. E cosa pensa nello specifico del Marzocco ? “Penso che sia una squadra molto solida, con un organico di tutto il rispetto che ho visto all’opera in Coppa Italia e Poggibonsi. Secondo me è un gruppo qualitativamente superiore rispetto all’anno scorso, conosco molti giocatori e so perfettamente che per questa categoria rappresentano una sicurezza. Bocci, a esempio, è stato ad allenarsi con noi 10 giorni ma poi la società per problemi di bilancio non ha potuto tesserarlo. E so quanto possa essere forte. La sconfitta di domenica può essere vista come una classica giornata storta per cui non mi illudo e l’ho già detto ai miei ragazzi. Massima stima per la Sangiovannese, È una squadra che a me piace molto”. Sia lui che Bonura attuano il 3-5-2: “La schema tattico è lo stesso ma c’è differenza tra i vari interpreti all’interno del rettangolo di gioco. “Non credo sia un aspetto che indirizzerà la gara dall’una o o dall’altra parte”. La componente “Fedini” lo porterà a rivivere emozioni che per sempre si porterà dentro al cuore: “Sono uno che vive di emozioni, ne sono alla ricerca continua e per me il trascorso da calciatore per otto anni oltre alla parentesi da allenatore rappresenta un qualcosa che porterò per sempre dentro al cuore e calcare questo campo mi dà una sensazione particolare e così sarà anche domenica. Poi, magari, al fischio iniziale l’emozione passerà e prenderà il sopravvento la voglia di prevalere sull’avversario. Ma resta il fatto che per me questo stadio e questi colori non mi saranno mai indifferenti”.