Nella settimana del derby il nostro Leonardo ha incontrato il grande bomber della Sangio. 

53 partite di campionato e 22 goal e che goal, amici azzurri ! Ma il suo mito va ben oltre i semplici numeri e per la mia generazione e non solo, Antonio Bonaldi da Celano rappresenta l’immagine del bomber per antonomasia nella storia della Sangio. Potente come pochi altri, le sue prodezze restano scalfite nella memoria di chi le ha vissute e le sue reti erano spari di cannone verso la porta avversaria. “Arrivai a San Giovanni a novembre del 1972 dal Sorrento : giocavo ma, forse per il militare a Bologna, non avvertivo grande fiducia né da parte della società né dell’allenatore che era Todeschini. San Giovanni rappresentava un salto nel buio, a quei tempi non sceglievi certo la destinazione. Ma feci in fretta ad ambientarmi, grazie ai compagni e anche all’allenatore Pasquale Morisco, che personaggio che era ! Dormivamo tutti negli appartamenti vicini alla sede e lui per vedere a che ora si rientrava la sera metteva le bottiglie di vetro dietro il portone. Ed erano sempre scenate autentiche ma con me, devo dirlo, aveva poi alla fine un occhio di riguardo perché forse gli tornavo utile. 

Con quali compagni di allora sei rimasto in contatto ?

“Con parecchi, Ravenni e Menciassi in primis tanto che abbiamo intenzione di fare una bella rimpatriata. Ricordo tutti con affetto anche i poveri Verdiani, Campani e Masato. Quest’ultimo (Antonio non trattiene l’emozione n.d.r) mi chiamò l’ultima sera e mi disse …” domani Anto’ me ne vado “….
Quando mi sposai fecero una macchina da San Giovanni: Ciappi, Ceccherini, Ravenni ed il grande “Pippo Magi”. Il fatto era che molti di loro non avevano un abito, per dire, da cerimonia e così con tutta la buona volontà degli amici gli trovammo una soluzione di emergenza. Di San Giovanni ricordo tutto. A novembre del 1973 dopo la partita di Pistoia, tornai a casa mezzo rotto. Arrivato in sede dopo un po’ fu l’allenatore Petagna a darmi la notizia della nascita di mia figlia Annamaria. Mezzo rotto e dolorante salii in macchina e giù..in Abruzzo !”

Tu Antonio hai fatto goal straordinari nonostante giocassi spesso non al meglio della condizione fisica ?

L’anno che si vinse il campionato (1973-74) soffrivo di pubalgia ma non mollai un centimetro. La settimana mi allenavo poco e stringevo i denti la domenica. Finita la partita, credimi, non stavo in piedi.”

I tuoi goal sono rimasti nella memoria collettiva, la tripletta allo Spoleto, quello da 35 metri al Figline. Magari dico io averti in campo questa domenica nel derby….

Che io non ho mai giocato fra l’altro, perché nei miei due anni da voi non ci fu occasione per la differenza di categoria. Ma avvertivo la rivalità fra le due squadre. Mi auguro che domenica sia una bella partita e che naturalmente la Sangio possa vincere”

Antonio ed adesso.. come te la passi..?

Ho 72 anni, diciamo benino. Qualche acciacco c’è e si sente ma non ci lamentiamo.
Salutami piuttosto tutti i sangiovannesi e San Giovanni che porto sempre nel mio cuore ..
Come ti portiamo noi”.