Il moschettiere Atos e la sua truppa sono ad un passo da ciò che a Gennaio pareva impossibile, ovvero la salvezza diretta senza passare neanche dalla coda degli spareggi. Un traguardo oramai a portata di mano, i 38 punti in classifica ed il calendario delle ultime 4 giornate inducono all’ottimismo (tre trasferte a Cenaia, Livorno e Trestina e Poggibonsi in casa ), ma guai a dare per scontato ciò che scontato non è. A Cenaia domenica un golosissimo match ball contro un avversaria già destinata al ritorno nel campionato di Eccellenza dopo una sola stagione ma che richiede attenzione e concentrazione. Noi
eravamo a Brescello quel sabato di Pasqua di 21 anni fa. La Sangio di Beppe Sannino, di Casprini, Morandini e Caleri in piena corsa play off in un torneo di C2 duro ed affascinante con la presenza di autentiche squadre costruite per la vittoria finale come Fiorentina e Rimini su tutte.
Gli azzurri, sei giorni prima avevano avuto la meglio del Savona suscitando gli entusiasmi del Fedini, un 3-2 in rimonta con doppietta di Moscardelli e goal decisivo di Alessio Stamilla, una partita ricca di colpi di scena e che aveva tenuto tutti col fiato sospeso fino al novantesimo.
La vigilia di Pasqua almeno 300 tifosi accompagnano la squadra nella bassa reggiana e nel paese reso celebre dai film di Peppone e Don Camillo, Gino Cervi e Fernandel. Il Brescello ultimo della classe pare già spacciato, mentre Baiano e compagni volano verso i play off. E tutto sembra volgere per il meglio perché, dopo appena 8 minuti dal fischio di Gandolfi, è proprio il grande “Ciccio” a trovare il pertugio giusto e a superare il portiere emiliano Sardini per il vantaggio che, in teoria, avrebbe dovuto rendere ancora più agevole il compito. Ed invece, l’irreparabile succede nella seconda parte della gara: prima pareggia Bernardi poi la frittata completa con il 2-1 di Conti e l’inutile assalto finale. Al triplice fischio delusione ed anche rabbia fra i nostri tifosi mentre i giocatori ed il tecnico raggiungono a testa bassa gli spogliatoi.
Questi gli uomini scesi in campo nella fatal Brescello, 19 Aprile 2003: Tosti, Villagatti, Fantini, Capecchi, Caleri, Cappelli, Di Fiandra, Moro, Baiano, Galli e Moscardelli con le sostituzioni in corso d’opera di Millesi, Stamilla e Amita. La caduta in Emilia fu fatale: nelle rimanenti tre giornate gli uomini di Sannino misero insieme appena 2 punti pareggiando con Sassuolo e Grosseto e prendendo 3 goal dal Fano al Fedini nella partita di chiusura del campionato.
E fu la fine dell’avventura anche per il tecnico che pur aveva fatto vedere cose molto buone. 12 mesi più tardi con Maurizio Sarri la Sangio avrebbe conquistato la C1 nel delirio collettivo. Rispetto a Brescello ovviamente siamo oggi davanti ad un altro tipo di situazione, e cioè quella che consentirebbe di rimediare anche ad un malagurato passo falso ma l’esperienza di allora, e di altri casi, simili serva agli azzurri per andare a fare una partita convinta e concentrata come se si affrontasse la prima e non l’ultima della classe.