A cura di Lapo Verniani
Comprensibilmente l’umore in casa azzurra prima della sfida di quest’oggi contro il Viareggio non è dei migliori; in poco più di 24 ore oltre alla delusione per l’immeritata eliminazione dalla Coppa Italia si è aggiunta la tegola del bollettino federale che ha squalificato Pezzati e Mister Ruotolo e comminato una multa insensata o comunque spropositata per quanto (non) è accaduto sugli spalti dell’impianto pontino. Come abbiamo già ricordato più volte in questi giorni è dura averla vinta contro chi ha più di qualche “santo in paradiso”. Ma noi siamo la Sangiovannese e abbiamo una maglia da onorare e chiunque scenda in campo è chiamato a farlo senza alcuna attenuante anche quando come in questo caso sembrano essere svaniti gli ultimi obiettivi stagionali, e resta “solo” da migliorare il bottino di punti di 12 mesi fa (49). Per superare questo risultato e per tributare in ogni caso i dovuti ringraziamenti alla squadra per quanto fatto fino ad oggi non penso che la scelta fatta dai ragazzi della Gradinata sia quella giusta. Scioperare contro le decisioni federali non aiuta i nostri ragazzi. Ho avuto modo di esporre i miei pensieri a qualcuno di loro e spero che ci ripensino rendendo così come sempre il Fedini una bolgia dove gli avversari non devono avere via facile.
Alle 15 dunque arriva il Viareggio, uniti contro chi ci vuole male: AVANTI MARZOCCO!
LA FORMAZIONE- Per fortuna le “mazzate” disciplinare inflitte dal giudice sportivo valgono esclusivamente in Coppa Italia, dunque Mister Ruotolo che potrà sedersi normalmente in panchina ha a disposizione praticamente tutti gli effettivi. Probabile che per questa sfida si faccia ritorno al 3-4-1-2 di inizio stagione con un turno di riposo a Capitan Mugelli che dovrebbe essere sostituito da Lischi, mentre davanti fiducia incondizionata a Vezzi alle spalle di Regoli e De Angelis.
SANGIOVANNESE-(3-4-1-2) Bettoni, Bini, Nocentini, Pezzati, Papa, Buono, Camillucci, Lischi, Vezzi, De Angelis, Regoli.
Nella foto i “pericolosissimi” Ultras della Gradinata Marco Sestini che si sono fatti solo 8 ore di macchina per veder la Sangio in un Mercoledì lavorativo qualsiasi.