La possibile chiusura dello stabilimento Bekaert ex Pirelli di Figline Valdarno con oltre 300 occupati è l’ennesima sconvolgente notizia di questi tempi così tanto rovinosi da farci rimpiangere qualsiasi tempo passato. Ricordo un Valdarno fatto di lavoro e di occupazione, dove speranza nel futuro e armonia del presente si fondevano fra di loro in un sistema virtuoso e direi logico. Ora le macerie incombono e con esse la disperazione di famiglie e dei giovani ai quali, per la prima volta forse o senza forse, lasceremo un mondo peggiore di quello dei nostri padri e di chi ci ha preceduto. Le molte politiche sbagliate e l’effetto di una globalizzazione mal gestita e devastante sotto parecchi aspetti ha gettato un ombra minacciosa sul presente e sul futuro. Che ne sarà di una società senza lavoro e quindi più impoverita, più egoista, dove la deriva populista sarà all’ordine del giorno e le differenze sociali sempre più scavate e pericolose ? E, in mezzo a questo scenario, quale spazio troverà lo sport praticato e vissuto e per tanti anni assunto al rango della più importante fra le cose inutili ? È un momento dove il comune sentire ed il pensiero han subito veloci e profondi mutamenti, dove tutto è divenuto contendibile e discutibile spesso sotto l’effetto di degrado e disperazione. Non so fino a quando ci sarà spazio per parlare di acquisti, allenatori ecc…. io e forse per la prima volta in vita mia maturo per davvero l’idea che tutto sia rivedibile rimandabile e cancellabile nella vita, tranne il lavoro e la dignità. Il resto conta se si sta bene.