Scritto da Massimo Bagiardi – Foto: www.sangiovannese1927.it

Buongiorno amici azzurri, diciamo che abbiamo passato domeniche peggiori rispetto a quella di ieri. Il pareggio arrivato 24 ore prima in quel di Arezzo, al cospetto della capolista, non solo ha dato una botta di morale clamorosa alla squadra e all’ambiente ma, altresì, confermato come questa Sangio, rispetto a buona parte del girone di andata, pare aver preso il passo giusto e cambiato totalmente atteggiamento anche al cospetto di squadre che, non solo sulla carta, ma con numeri e giocatori di ottimo livello, ci hanno più volte fatto male o messo i classici bastoni tra le ruote del carro. Dalla partita di Ostia fino a quella di sabato ho notato un cambio di mentalità, un gruppo che con i suoi errori – il goal del vantaggio dell’Arezzo pur costruito bene ha visto delle nostre disattenzioni – riesce comunque a non perdersi d’animo, stringere i denti e portare a casa qualcosa di buono. Nel primo quarto d’ora abbiamo senz’altro sofferto, dall’episodio dell’espulsione di Pattarello l’intensità del gioco è salita e la rete di Lorenzo Bellini, bella pregevole, ha dato un po’ di giustizia e merito per tutto quello che era stato fatto nel corso dei minuti precedenti. Un 1-1 che ci sta tutto, ampiamente meritato e che almeno a me ha fatto felice come quando un bambino si reca al Luna Park. Non mi sono nemmeno minimamente posto il dubbio del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, un pari ad Arezzo lo firmo sempre prima di giocare e anche al triplice fischio visti i valori in campo, i ricambi del gruppo di Indiani che seppur in inferiorità numerica possono comunque farti del male e il contesto generale, alludo all’ambiente e alla bella sensazione che si ha nel giocare in uno stadio con una cornice di pubblico ed un’organizzazione, anche nei minimi dettagli, degna di una società professionistica. Con questo risultato abbiamo ottenuto il quinto punto su tre partite, un bottino forse inatteso alla vigilia ma che premia Rosseti e compagni per quello che di buono hanno messo sul rettangolo di gioco e dentro di sé, nella loro capoccia intendo. Il calcio è senz’altro materia strana, talmente tanto che prima si gioca con la testa e poi con le gambe. E se hai concentrazione e atteggiamento ai massimi livelli può capitare anche di inciampare ma alla fine, prima o poi, i risultati comunque arrivano. Domenica c’è la Pianese, mancherà sicuramente Bellini per squalifica ma per quanto ho potuto ammirare dall’inizio del nuovo anno resto, e ci mancherebbe, fiducioso anche senza il nostro miglior uomo in assoluto. Avanti così azzurri miei, dopo qualche mugugno la strada che abbiamo intrapreso sembra essere davvero quella giusta.