Scritto da Massimo Bagiardi – Foto: Alessio Cottoni (ASD Sangiovannese 1927)

L’emblema della nefasta giornata di ieri è la chiamata a raccolta, dopo il triplice fischio, della squadra sotto la Gradinata Marco Sestini per avere delle giuste spiegazioni su quanto di poco definibile è stato visto contro il TerranuovaTraiana. Una scena, questa, che raramente si è notata nel corso della stagione, il cuore del tifo azzurro ha sempre applaudito i propri beniamini anche al cospetto di ben più sonore sconfitte ma ieri qualcosa non è sicuramente funzionato nella testa dei giocatori. Si può perdere, ci mancherebbe, l’abbiamo fatto tante volte in passato e sicuramente lo faremo anche in futuro ma certe prestazioni non si possono tollerare, come ha detto giustamente detto uno dei massimi vertici come Marco Merli è sembrata di vedere almeno da parte nostra una classica partita di fine stagione. Nel primo tempo più che attaccare abbiamo incassato il goal dello svantaggio e rischiato, in un paio di occasioni, di capitolare mentre nella ripresa, dopo aver fallito l’impossibile, il TerranuovaTraiana ci ha giustiziato nel momento più importante e da lì, in pratica, si è chiuso il tutto. Meriti, e ci mancherebbe, all’amico Simone Calori e ai suoi ragazzi ma certe sconfitte in una piazza come la nostra si fanno sentire alla pari di un atteggiamento che, per larghi di tratti della gara, è stato incomprensibile. Sabato scorso, a esempio, dopo il goal incassato almeno si è vista una squadra vogliosa di poter rimediare al tutto mentre ieri, detto delle reti sbagliate clamorosamente davanti al portiere, ho notato molta sufficienza e altrettanta poca concretezza. Il titolo parla chiaro ma lo voglio nuovamente ribadire: a San Giovanni, così almeno si dice, si viene perché ci si sente calciatore limitatamente alla categoria che disputiamo e ciò significa che le gare vanno interpretate tutte allo stesso modo anche se, come nel nostro caso, la classifica non è pericolosa (al momento ma occhio…). Si deve scendere in campo con la testa giusta, che sia la 10ª giornata piuttosto che l’ultima, e quando come nel caso di ieri si nota una certa supponenza la rabbia, per meglio dire l’incazzatura, sale e non poco. Fanno poi male tutte le voci che portano con sé certi risultati; la prima cosa che ti viene in mente guardando l’esito finale è che la Sangiovannese, proprio per la graduatoria che occupa, potrebbe anche aver regalato questi punti quando non è affatto così. Ecco perché certe prestazioni, certi atteggiamenti non sono e non saranno più tollerati. Ma poi io dico, avevamo anche il morale alto dalla bella notizia giunta in settimana dal giudice sportivo e si giocano così queste partite contro l’ultima della classifica ? Non esiste proprio, siccome in più volte nell’arco di questo torneo sono stati fatti complimenti alla squadra per come ha condotto in porto alcune situazioni già dalla prossima gara di Città di Castello vogliamo, e sottolineo vogliamo, vedere un’altra Sangiovannese. Poi se vince, pareggia o perde è un altro discorso che affronteremo successivamente, prima di tutto occorrerà scendere in campo cosa, questa, che ieri, per larghi tratti, non si è purtroppo vista. Che si cambi immediatamente rotta, la nostra maglia merita un rispetto degno del grosso blasone che porta dentro di sé.