Scritto da Massimo Bagiardi 

Stento a credere quello che ci sta capitando. Sono stato uno dei primi, dopo la vittoria con L’Orvietana, a spingere l’intero movimento azzurro a credere nei play-off e non ho assolutamente problemi, a questo punto, a dire che ho preso una bella cantonata. Probabilmente non sapevo con chi avevo a che fare, credevo con tutta onestà anche alla luce delle correzioni fatte a dicembre di poter vantare un organico che potesse dir la sua per le prime cinque posizioni di classifica ma, evidentemente, qualcosa si è incrinato o rotto e oggi a 90 minuti dal termine della stagione ci siamo messi in un bel guaio. Proprio così, se domenica non vinciamo con il Ponsacco – e non ci sarebbe da meravigliarsi visto gli ultimi risultati – il pericolo di entrare nei play out sarebbe davvero concreto senza immaginare, poi, tutte le conseguenze del caso per una squadra che praticamente mai, dall’inizio della stagione, ha occupato queste posizioni. Ieri è andata in scena l’ennesima partita delle ultime settimane, non che il Montespaccato ci abbia preso a pallonate ma ha giocato la sua onesta gara, senza nemmeno tenere troppo il coltello tra i denti, ma riuscendo nell’intento di batterci e di allungarci questa agonia per un’altra settimana, per altri 90 minuti campionato. Nel secondo tempo, magari, avremmo anche meritato il pareggio con quelle occasioni capitate a Miccoli e Sacchini ma siamo sinceri: se da febbraio in poi, in otto partite, abbiamo racimolato la miseria di quattro punti mica sarà stata decisiva la trasferta di ieri? Per carità, è arrivata una sconfitta pesante soprattutto nel morale ma come già detto in tempi non sospetti la colpa è esclusivamente nostra perché non esiste fare così pochi punti in due mesi dopo aver condotto un campionato, tutto sommato, all’altezza delle nostre ambizioni societarie. Anche ieri, si fa per ragionare, due soli nostri ammoniti uno dei quali arrivato in occasione del calcio di rigore. E che significa? Che non abbiamo tirato fuori gli attributi come dovevamo, altrimenti non si spiega una prova così come tante altre delle passate settimane. Ora, però, cerchiamo di salvare il salvabile, se andrà come tutti ci auguriamo allora potremmo cominciare a fare i processi ma ormai siamo con la cacca fin sopra il collo e gettare ulteriore benzina sul fuoco potrebbe, ulteriormente, aggravare una situazione già di per sé parecchio difficile. Al netto di questo, in vista della gara da dentro o fuori di domenica, ce la faranno a questo giro i nostri “eroi” ? (messi virgolettati non a caso). Tocca per forza mettere una tripla in schedina, magari verrà fuori un tantino di più l’orgoglio che in queste domeniche è venuto decisamente meno.  Me lo auguro, insomma, anche se qualcuno magari mi darà del pazzo. Ma tanto è l’amore che ormai da 34 anni ho nei confronti dell’azzurro che non voglio pensare ad epiloghi troppo tragici. È un qualcosa di forte, non me ne vogliate.