Scritto da Massimo Bagiardi – Foto: 

Per l’ennesima volta dall’inizio della stagione, sono e siamo tornati a casa abbacchiati ed è solo ottobre pensate un po’.  Rispetto ad altre volte, soprattutto nella ripresa, ho visto una Sangiovannese più confusionaria e poco incisiva là davanti ma, ad onor del vero, al netto dei nostri errori piuttosto lampanti come quello sul rigore, fosse uscito un pareggio nessuno avrebbe gridato allo scandalo. So perfettamente che con i se o i ma, o il semplice condizionale, non si va da nessuna parte ma tutta questa differenza tra noi e il San Donato, che ha speso almeno tre-quattro volte più di Serafini e compagni, sinceramente non l’ho vista come non l’ho notata anche con altri avversari contro i quali, numeri alla mano, siamo rientrati nello spogliatoio con un pugno di mosche in mano. Siamo appena alla sesta giornata e di tempo per risalire la china della classifica ce n’è abbastanza ma è un discorso che faccio ormai da più di un mese e la nostra graduatoria piange, inutile nasconderlo. È giusto, come ha detto Marco Merli nell’immediato dopo gara di ieri, stare più uniti che mai in questo preciso frangente ma sarei un ipocrita a dire che abbiamo sempre perso per sfortuna o per colpa degli arbitri. Le nostre quattro sconfitte, su sei giornate complessive, sono arrivate di fronte a squadre tutt’altro che trascendentali e non sono segnali di certo rassicuranti; è vero che in tante occasioni ci abbiamo messo del nostro (ma come ha fatto ieri Disegni a sbagliare un goal del genere ????) ciò però non conta assolutamente niente perché alla fine della fiera quattro punti abbiamo e non ci si può certo appellare a chissà quale cosa. Non so se l’arrivo di Simonti sarà la panacea di tutti male, in quello scampolo di gara che iha giocato personalmente è piaciuto e probabilmente con una difesa esperta, e un portiere in quota da scegliere tra Barberini e Moretti, forse tutti gli errori che che ci sono costati cari probabilmente verranno limati. Da grande amante dei colori del cielo e del mare (cit.) invito a non mollare dato che come già detto precedentemente il tempo per rifarsi, almeno quello, è a nostra disposizione. Voglio sperare che sia un momento, che i correttivi che Bencivenni porterà alla squadra diano risposte concrete altrimenti saranno guai, e non ci vuole uno scienziato per capirlo. Sentivo, poi, accusare lo stesso mister di alcune scelte sbagliate ma onestamente non è che abbia una “panchina lunga”, non mi pare di aver visto una squadra allo sbando ma più che altro impaurita. Servirebbe un successo per spezzare l’incantesimo, a Grosseto sulla carta è più persa che vinta ma chissà che il calcio non ci regali una gioia. Quelle con le quali purtroppo non ci conviviamo da tempo.