Scritto da Massimo Bagiardi – Foto: ASD Sangiovannese 1927

Per una volta tanto, e lo dico con tutta onestà, aver perso non me ne può aver fregato di meno. È chiaro, avessi vinto sarei stato certamente più contento ma in una giornata come quella di ieri, dopo quanto era stato passato nel corso dei giorni precedenti, poteva tranquillamente starci una sconfitta e, alla fine, non c’è assolutamente da fare un dramma ma un grandioso applauso a un gruppo che, dall’inizio del girone di ritorno, ha percorso un cammino incredibile che ci ha portati dall’essere in piena zona play-out a una salvezza con 90 minuti di anticipo. Meglio di così non poteva andare, il plauso che i nostri supporter hanno regalato alla squadra al termine della partita la dice lunga, cori su cori come se questa gara anziché perderla l’avessimo vinta in maniera netta e convincente. Da oggi, perché la vita vuole così, bisognerà girare pagina tanto indietro non si può tornare. La morte di Marco Merli ha gettato nel dramma la famiglia, tutti coloro che lo conoscevano e messo, inutile nasconderlo, qualche punto interrogativo sul futuro della nostra società. Per quello che stanno passando la moglie Susanna e i figli Francesco e Tommaso credo il calcio rappresenti lo 0,00 1% dei problemi ma è stata parte molto attiva del nostro presidente ed è normale che, a otto giorni dalla sua scomparsa, ci si interroghi circa il futuro di un sodalizio che ha perso il suo maggior punto di riferimento. Perché lui, oltre a mettere soldi di tasca propria, riusciva a portare decine, su decine, su decine di migliaia di euro di sponsorizzazioni, ha avuto la capacità di riempire tutto lo stadio da qualche anno a questa parte con striscioni di ogni tipo e questa fetta importante, per non dire fondamentale, non sappiamo fino a che punto potrà essere scritta a bilancio oltre ad altri aspetti, di carattere organizzativo, cui lo stesso Marco era principale artefice. In pratica, ogni decisione prima di essere messa in atto passava dalla sua volontà, come ha ricordato Morandini trainava praticamente tutto e venendo meno questa figura è chiaro che ci si chieda quale sarà il nostro futuro, che squadra riusciremo ad allestire l’anno prossimo e come sarà possibile portare avanti la baracca. So che si sono già susseguite diverse riunioni nel corso della passata settimana, che Maurizio Minghi suo braccio destro sta facendo tutto e più di tutto per prendere in mano la situazione ma i problemi ci sono e ci saranno credo, sopra ogni cosa, di carattere economico. A oggi non è nemmeno possibile andare a bussare all’amministrazione comunale per far sì che possa reperire qualche nuovo finanziatore, siamo in campagna elettorale e se andrà bene non prima del 10 giugno sapremo chi diverrà il primo cittadino di San Giovanni. Se poi, e non è da escludere, si andasse al ballottaggio I tempi si allungheranno ulteriormente per arrivare, praticamente, alla fine di giugno dove le squadre sono in pratica già fatte. E poi, secondo voi, è facile trovare e avvicinare qualcuno a questo mondo ? San Giovanni può ancora offrire qualcosa sotto il profilo imprenditoriale ma mica a tutti piace il calcio e la voglia di buttarci dentro dei soldi ! Come ne usciremo, sinceramente, non lo so ma resto certo che anche in memoria del presidente si farà il tutto e per tutto per vedere di allestire una squadra magari con qualche giovane più di quest’anno e che se la possa lottare alla pari per restare in categoria. Non so fino a che punto si potrà confermare l’ossatura attuale così come lo stesso mister, che ha impegni lavorativi che potrebbero precludergli la sua permanenza in azzurro. Numeri alla mano è un vero peccato, questo gruppo con tre-quattro innesti potrebbe puntare a un qualcosa di più di una salvezza alla penultima giornata ma non so, e lo ripeto, se avremo la forza economica per andare avanti in questo progetto. Il dramma è ancora fresco, serviranno magari altri giorni di riflessione per mettere bene a punto la situazione. Ma senza Marco Merli, senza la sua figura carismatica, il suo saper fare da grande persona e imprenditore qual’era non sarà assolutamente semplice andare avanti.