Scritto da Massimo Bagiardi – Foto: ASD Sangiovannese 1927

Nel lungo viaggio di ritorno verso casa, quasi tre ore per il tanto traffico trovato, ci siamo interrogati più volte con gli amici Forni e Toniaccini sull’utilità del pareggio che i nostri azzurri hanno rimediato a Cenaia. Se da un lato era logico attendersi di più visto che incontravamo una squadra retrocessa e senza grandi stimoli, dall’altro non è mai facile dover centrare l’intera posta in palio a tutti i costi e, alla resa dei conti, per quello che ha prodotto il rettangolo verde, il pareggio è specchio fedele di tutti i 95 minuti giocati. Certamente un pizzico di rammarico c’era e c’è tuttora soprattutto per aver regalato il vantaggio ai locali, coi risultati dagli altri campi avremmo potuto festeggiare in caso di successo la salvezza con tre giornate di anticipo ma niente è affatto compromesso anzi,  questo pareggio che ha fatto storcere un po’ la bocca ci ha permesso di avvicinarci ulteriormente al nostro obiettivo. Addirittura ci siamo lasciati alle spalle un’altra formazione, il San Donato, possiamo aver perso 2 punti nei confronti del Montevarchi ma guadagnato una lunghezza su tutte le altre che ci seguono. Ribadisco, poteva essere una domenica senz’altro più felice ma sono abituato a guardarmi indietro, se solo torno con la mente a gennaio e febbraio mi accorgo che può andare bene anche così, siamo stati artefici di una rincorsa che ha dell’incredibile e che nessuno, al tempo stesso, osava immaginare tantomeno il sottoscritto. Ve l’ho più volte detto e lo ribadisco ancora: qualche mese fa avrei firmato per giocarmi i play-out in casa e farla finita finita lì. Addirittura c’è la possibilità di chiudere ogni discorso fin da domenica, è vero che giocare a Livorno non è mai facile per nessuno ma manca davvero tanto così a festeggiare un obiettivo importante per la nostra piazza e prima riusciamo a tagliare il traguardo meglio è. Credo, e lo dico senza troppi dubbi pur essendo uno che pensa prima negativo e poi al positivo, che sia soltanto una formalità alzare le braccia al cielo e stappare lo spumante per brindare a quello che tutti sappiamo. Voglio dire, sono state passate domeniche all’insegna della sofferenza pura e ora che siamo a un passo dal salvarci non possiamo farci prendere dal panico. Certo, vincere domenica – e non la reputo affatto una cosa impossibile – vorrebbe dire archiviare senza alcun dubbio questa pratica ma se malauguratamente dovesse andar male ci sono sempre altre due partite. Senza contare gli scontri diretti in programma, tutte tra di sé non potranno vincere ! Ero e sono assolutamente convinto che questa squadra si salverà, perché lo merita e ha tutte le possibilità per poterlo fare. A patto, magari, di non regalare goal agli avversari come successo ieri. Senza quell’errore macroscopico, forse, sarebbe stata tutt’altra storia.