Di Massimo Bagiardi

Rispetto alla gara col Prato dove ho avuto più di un dubbio se avessimo perso o guadagnato un punto, inquadrare quella giocata e persa Sabato a Trestina è abbastanza facile: se non si tira non si può sperare di portare a casa qualcosa. O meglio, questa teoria può anche trovare esito opposto se finisce 0-0 – e ci poteva tranquillamente stare siamo onesti – siccome però la banda di Cerbella è stata più brava di noi nel trovare una rete ecco che quanto sopra riportato viene prepotentemente a galla. E non la prima volta che accade, tante infatti sono state le occasioni mal sfruttate tra errori individuali e di squadra e alla fine se non sei bravo nel rimediare il risultato è abbastanza scontato. Faccio un passo indietro alla gara interna col Prato: pensavate di rimetterla in piedi se Moreo avesse realizzato il rigore ? Mh, io ho i miei dubbi non so voi. La gara nel territorio tifernate ha quindi nuovamente palesato tutti i nostri limiti offensivi, mentre sempre dal mio punto di vista ce la possiamo tranquillamente giocare tra difesa e centrocampo con molti (se Santini è quello visto tornerà molto utile ma aspetto a dare giudizi troppo positivi perchè mi conosco) in attacco ancora una volta si è visto che manca un punto di riferimento bello e buono e quando non c’è Disanto che proprio una prima punta non è tutte le nostre magagne emergono come non mai. Non è da Sabato che si sa ma da tempo, i famosi indizi che portano ad una prova hanno superato oltremodo i tre casi ed è da qui che nasce il titolo di questo mio editoriale: che Disanto così come Mazzolli potranno dare una bella mano ma cambieranno di poco la sostanza perchè questi siamo e questi saremo fino alla fine. In alcuni ruoli non ci sono i giocatori dello scorso anno, Mencagli per caratteristiche e qualità non è uno Jukic e anche chi ha preso il posto di altri mi viene da pensare ad un Mugelli per Kernezo beh… ce ne corre e tutti hanno gli occhi per notarlo. Ciononostante abbiamo i nostri bei 30 punti in linea alle aspettative di inizio stagione, non sono sicuro SONO STRASICURO che ci salveremo senza affanni ma anche occorre sottolineare come questo andamento a zig e zag più di un malumore lo sta creando visto che fortunatamente siamo a San Giovanni e non a Scandicci o Seravezza dove il calcio lo si fa non per la piazza ma per passione propria. Non mi aspetto quindi un granché, mi auguro con tutto il cuore di raccontare altre soddisfazioni (Domenica 17 Marzo…..) e di arrivare prima possibile ad una quota che possa permetterci di programmare un’altra stagione. Spero altresì che sia ricucito anche lo strappo con la parte più calda della tifoseria, che ha manifestato il proprio disappunto agli anticipi con uno striscione apparso davanti alla sede Venerdì  – “La pazienza è finita” recitava – e che anche nel post-Trestina sul profilo Facebook della società è emersa con alcuni commenti abbastanza chiari che credo non abbiamo trovato molto contenti Merli e compagnia. Qui a mio modo di vedere c’è fare una cosa sola: mettersi seduti davanti a un tavolo e discuterne pacificamente. Chiarire una volta per tutte i malumori, cercare un’intesa DEFINITIVA  e continuare ad andare avanti sempre più convinti del progetto che due anni fa questo gruppo dirigenziale ha messo in piedi tra una marea di debiti. Momento interlocutorio a parte abbiamo davanti a noi un futuro non scordiamocelo mai gente ! E disperderlo per scarsa o mancata comunicazione da una parte piuttosto che dall’altra mi pare alquanto folle.