Scritto da Massimo Bagiardi – Foto: ASD Sangiovannese 1927

Parto dal dire che, una volta tanto, la sconfitta di ieri non fa una piega. Il Seravezza si è semplicemente dimostrato più forte, una squadra che ha confermato di valere il secondo posto e che gioca a calcio come in pochi fanno in questa categoria. Si trovano a meraviglia, scambiano di prima e arrivano con una facilità estrema a concludere in porta. Hanno gettato via anche un paio di occasioni nel finale per arrotondare la situazione, sarebbe stato forse troppo per quanto prodotto in tutto l’arco della gara ma intanto anche ieri siamo arrivati al triplice fischio a bocca asciutta. Sì, non è che se ho perso con la squadra migliore vista a San Giovanni ottengo qualche punto in più in classifica ma semmai può salire il rammarico che, in precedenti occasioni, dovevamo e potevamo fare di più contro squadre alla nostra portata. La classifica piange settimana dopo settimana, di segnali positivi all’orizzonte non se ne vedono ed è normale che qui sono colpevoli tutti nessuno escluso. È colpevole chi ha costruito la squadra, sono colpevoli i dirigenti che hanno avallato certe decisioni di mercato alla pari del mister e, ci sono anche loro, i giocatori in campo che in molti casi non stanno assolutamente rendendo come un po’ tutti auspicavano nel momento del loro ingaggio. 9 punti in 12 giornate sono una media da retrocessione diretta, non serve prendere la calcolatrice, e credo sia arrivata davvero l’ora di prendere una decisione forte e che dia un chiaro segnale a tutti. Che sia la testa del mister, di chi ha costruito la squadra o dei giocatori non spetta assolutamente a me e dirlo, ora più che mai occorre dare una scossa perché continuando su questa strada si rischia di far ulteriormente disamorare una piazza che, di suo, nonostante tantissimi risultati avversi, segue una squadra che da molti campionati a questa parte si è salvata sempre a culo, e scusate il francesismo. Eccezion fatta per il primo anno di Iacobelli e quello del Covid, con gli stadi chiusi, non c’è stata una stagione in cui sia arrivata la salvezza 2-3 giornate prima della chiusura e se la gente s’è rotta le palle non ha tutti i torti.  Che poi io sia o non sia d’accordo su quanto letto sui social è un altro discorso, ognuno è giusto che esprima il proprio concetto a patto, però, che almeno un minimo di conoscenza delle cose le abbia altrimenti farebbe veramente bene a tacere. Solo di una cosa sono d’accordo: che è un continuo sbagliare a comprare i giocatori ed è un dato inconfutabile. Voglio dire, un 2005 come il Brugognone di ieri arrivato a quota 5 goal dall’inizio del campionato e che a Empoli, l’anno prima, non aveva fatto chissà quali sfracelli perché non ci tocca mai? Possibile, aggiungo, che tocchi col massimo rispetto a un Seravezza che vanta una minima storia e 50 persone allo stadio piuttosto che a una Sangiovannese che solo poco meno di due anni fa ha ceduto un 2004 alla Juventus? Vuoi mettete la visibilità che si può avere a San Giovanni piuttosto che in un’altra piazza ? Dov’è il problema? Non abbiamo conoscenze appropriate per arrivare a giovani del genere o altri problemi tipo come il prestito da pagare per il cartellino ? Perché se risparmiamo su queste cose in estate poi a dicembre tocca tirare fuori il borsello ragioniamoci un po’ su ! E ho preso l’esempio di questo ragazzo per non citarne altri sennò faremmo buio. Non siamo nemmeno a metà della stagione e le magagne emergono domenica dopo domenica. Nel prossimo turno c’è questo incontro tra comuni confinanti a Figline, rispetto a quanto visto ieri dovrebbe essere una formazione alla nostra portata. E che Dio ce la mandi buona.