Samuele Sacchini è l’ex della sfida di dopo domani al Fedini col Grosseto. C’è anche Roberto Malotti nel contesto, è vero, ma il centrocampista è stato due anni precisi con la nostra maglia dove ha raccolto buone soddisfazioni. La chiamata, giunta a inizio anno, da parte del Grosseto lo ha però indotto a cambiare casacca per cercare di conquistare un obiettivo importante come la promozione in Serie C: “Diciamo che anche per quanto accaduto tra dicembre e gennaio avevo voglia di cambiare aria e la chiamata del Grosseto, giunta per me inaspettata, è stata la molla decisiva per sposare un progetto molto importante e che tutti noi speriamo di portare a compimento”. San Giovanni è ricordata dal centrocampista fiorentino con molto piacere: “Alla Sangiovannese devo tanto, è stata la prima società a credere in me dopo un periodo dove ero stato fermo per la rottura per due volte consecutive dei legamenti del ginocchio oltre al problema avuto al menisco. La Fiorentina, in pratica, mi aveva messo in disparte e l’esperienza in azzurro mi ha fatto rinascere sotto ogni punto di vista”. Un’isola felice, così definisce la nostra piazza: “Per me è stata per davvero un’isola felice, mi sono trovato bene con tutti dai compagni, ai magazzinieri, fino all’ultimo componente di una società che non ci ha fatto mancare mai niente. Tuttora mi sento con alcuni miei ex compagni giusto a testimoniare come San Giovanni non sia stata una piazza qualsiasi, adesso sono al Grosseto e sono felicissimo di indossare questa maglia ma il passato non lo rinnego di certo. Dispiace soltanto per come è finita, sembra che me ne sia andato per vigliaccheria nel periodo più brutto della stagione ma, evidentemente, era finito un ciclo. Avevo voglia di sposare un progetto più ambizioso, il direttore Vetrini mi ha fatto sentire calciatore importante è così ho accettato questa piazza. Tornare al Fedini sarà emozionante, senza ombra di dubbio”.