Dopo la sconfitta dell’andata – una delle tante subite al Fedini in questa tormentata stagione – ecco la prima trasferta della storia ad Adria grosso centro del Polesine ma con……..lombi calcistici estremamente flaccidi. Ed intanto continua l’anno del novantesimo, mentre la società cerca di strutturarsi e gli sportivi sembrano ben disposti ad accorrere al capezzale del carissimo ..malato azzurro. Buona e a quanto pare con successo è l iniziativa di dedicare una poltroncina dello stadio, mentre fra poco uscirà un libro che ripercorrerà con dovizia di particolari tutti i 90 anni della nostra Sangio, uomo per uomo e partita per partita dal 1927 ad oggi. E fra poco sarà disponibile anche il distintivo con il logo dei 90 anni a cura del grande collezionista e cuore azzurro Lorenzo Pelagani. Insomma il cuore pur faticando batte sempre e i tifosi non abbandonano la squadra e tutto quello che ha voluto dire per San Giovanni anche sotto il profilo squisitamente sociale. Venendo però alla gara, domani si torna in terra veneta dove la Sangio ha “esordito” soltanto negli anni 2000 vale a dire nel pieno del dopo Casprini quando gli azzurri incrociarono le armi anche con le blasonatissime Padova e Venezia. Ma dalla terra veneta sono giunti a San Giovanni molti vecchi e nuovi fusti….Gli allenatori Gastone Boni che lanciò in prima squadra il grande Alberto Galli e poi Mario Renosto, veneziano Doc e Bruno Tedino oggi a Pordenone. E poi pescando nella memoria i veronesi Dino Cherubini, Diego Lucchese e Renzo Dal Cer poi Gildo Rizzato e Fiorenzo Cimenti da Montebelluna e due grandi protagonisti del quarto posto del 1975, ovvero Luciano Zanardello e Ivo Perissinotto, padovano ma poi stabilitosi a Città di Castello. E Marco Bignone anche ottimo dirigente con Casprini e Gennari l’attaccante che non esultava mai o quasi. E poi altri ancora negli anni di Alunni, Failli e Lazzerini come Eddy Baggio da Caldogno tanto per fare il nome più roboante della dinastia vicentina che ha dato i natali al sommo Roberto. E altri ancora di una terra un tempo fertilissima per il football. Ed ora Adria, nebbie e gelo del Polesine per una partita dove bisogna fare ciccia senza stare troppo a guardare. Auguroni! 

Nella foto logo e distintivo per i 90 anni a cura di Lorenzo Pelagani