In questo campionato povero di soddisfazioni ma in compenso ricco di novità ecco un altra new entry al Virgilio Fedini, i bolognesi del Mezzolara per la prima volta dalle nostre parti. Si tratta della settima formazione della provincia felsinea affrontata dagli azzurri nei loro 90 anni di storia calcistica in gran parte gloriosa. Le altre sono l’Imolese, il Castel San Pietro, il Boca San Lazzaro, il Progresso di Castelmaggiore ed il Porretta Terme, quest’ultimo affrontato soltanto nella coppa Italia 1990 -1991. Ma la prima “bolognese” della storia fu la scomparsa Amatori, una squadra della città che ebbe vita assai breve ed intensa dalla metà degli anni 30 all’immediato secondo dopoguerra (1947). I nerazzurri, che fuori casa esibivano una mal sopportata al tempo divisa completamente rossa,riuscirono a raggiungere anche la terza serie calcistica nazionale. Amatori Bologna e Sangiovannese, fascistizzata nel nome Dopolavoro sportivo si affrontarono nel campionato di serie C 1940 -1941, quando i cannoni avevano già tuonato in Europa ed anche l’Italia si preparava al tragico evento bellico. Bologna coi rossoblu era al centro del football nazionale e non solo, lo squadrone che tremare il mondo faceva mieteva da un pezzo allori dentro e fuori la patria ed al centro dello stadio del Littorio, sotto la collina di San Luca e vicino al cimitero della certosa, troneggiava la statua equestre del duce (ancora per poco ..). Alla penultima giornata di andata, Gennaio 1941 in una giornata glaciale gli azzurri del padovano Gastone Boni rifilarono tre goal  (a uno) agli ambiziosi felsinei con doppietta del grande attaccante Volterrano Bongini e autorete di Bragaglia. Al ritorno in Emilia sul far dell’estate gli amatoriali si presero una succosa rivincita rifilando quattro goal ad uno (marcatore Carpanese ) agli azzurri tornati di nuovo sotto la guida del “gimnasiarca” Boni dopo la breve parentesi di Francesco Profumo. Stagione piuttosto strana questa di 77 anni fa, due cambi in panchina, 24 giocatori schierati (un enormità in tempi dove la panchina non esisteva e se un giocatore si infortunava o usciva oppure veniva destinato in zone del campo meno dannose possibili. …). Eppure chiusa al sesto posto in classifica e proprio a pari dei bolognesi a meno 21 dal Prato promosso fra i cadetti: ultimo il Montevarchi con soli 13 punti all’attivo e per noi la soddisfazione della doppia vittoria nel derby:1 a 0 al Galli con goal partita del livornese Marino Passetti e 3 a 1 al ritorno al Brilli Peri con goal ancora di Passetti e doppietta di Bongini alla fine autore di ben 17 segnature. La formazione tipo: Terrazzi, Frison e Lunghi; Ermini (l’elegantissimo Pulle che abitando a dieci metri dal Galli si cambiava fra le mura di casa e scendeva in accappatoio al campo) Berti e Ceragioli; Bongini, Passetti, Carpanese, Bigi e Franci. E fra i sangiovannesi schierati troviamo e qui ricordiamo Bugialli, Cafassi (serente), Elio Burini, Marcello Fratini e Marino Bindi detto “penna bianca” che io ricordo allenatore e specialista in termini anglofoni applicati al calcio, secondo i dettami di un tempo bello ed antico. Questo Mezzolara e i nostri ragazzi sappiano cosa è stata la Sangiovannese nei suoi 90 anni ..sempre !

Nella foto il distintivo celebrativo dei 90 anni su idea di Lorenzo Pelagani e Leonardo De Nicola