Da sempre la parte discendente della stagione calda è stata associata ai ritiri delle squadre di calcio, ancor di più negli anni 70 mentre la gran massa delle persone si riversava verso le assolate spiaggia i calciatori incominciavano a sudare in località più o meno amene di collina e di montagna. Per cinque stagioni la Sangiovannese griffata Ivo Giorgi mise le tende a Roccatederighi, un paese di 800 anime abbarbicato su una bella collina della Maremma grossetana. Qui sul finire del mese di Luglio si portava la truppa azzurra trovando un intero paese ad accoglierla. Gli alloggi di fortuna erano ricavati all’interno della locale scuola e lì Menciassi e compagni trascorrevano la serata dopo gli allenamenti pomeridiani. Niente telefoni ovviamente così come internet o videogiochi ed ecco allora che i comunissimi svaghi dell’epoca consistevano nelle solite partite a carte e in qualche scappatella al circolo del paese. Dopo 40 anni ancora oggi molti miei coetanei del posto si ricordano ancora di quei pomeriggi trascorsi fianco a fianco ai giocatori, degli scherzi di Vastini e della gran visita pastorale del presidentissimo per la firma del reingaggio. Cosa che – di norma – avveniva in occasione della prima uscita stagionale contro una rappresentativa improvvisata di aitanti giovanottoni del posto. E li all’ombra dei bei castagni in un campo non proprio regolare salivano tutti i dirigenti e soprattutto i tanti tifosi per verificare di persona la consistenza della squadra in particolare degli ultimi arrivati. Su questo solo aspetto si concentravano tutte le attenzioni e non su stipendi non pagati, fidejussioni e ripescaggi di sorta. Poi non senza una sorta di piccola lacrima si lasciava il ritiro e c’è chi giura anche qualche cuore infranto fra le ragazze di Maremma. Roccatederighi durò fino al 1976 per poi lasciare spazio alla più vicina Reggello e poi tutti gli altri ritiri a noi più recenti……sicuramente più confortevoli ma mai fascinosi come quelli passati sulla collina maremmana .

Nelle foto: la Sangio del 1976/1977 alla prima uscita in ritiro: da sinistra in piedi il presidente Giorgi, l’allenatore Petagna, Trevisan, Fiore, Izzo, De Luca, Menciassi, Ciappi, Bencini, Paolinelli, Tognaccini e l’accompagnatore Balestri in basso: il massaggiatore Farsetti, Vastini, Campani, Ravenni, Alessandrini e l’allenatore in seconda Furelli.

Nella foto in fondo all’articolo: manifesti di benvenuto agli azzurri sui muri di Roccatederighi negli anni 70 ..

Ps: ho notato uno scambio epistolare in merito al passaggio di Lischi al Montevarchi. Penso che l’amico Matteini abbia centrato il problema, se di problema si possa parlare. L’ipocrisia è spesso il male maggiore ed in un mondo che tutti vorremmo migliore, molto spesso sono gli stessi dirigenti calcistici a non far nulla per migliorarlo. Nella foto a Roccatederighi si vede Piero Bencini, protagonista di un passaggio che negli anni 70 fece notizia è (mi pare) provocò molte ire nei sostenitori rossoblu. Voglio infine ricordare perché nessuno l’ha ancora fatto PIERINO GONNELLI che ci ha lasciati un po di giorni fa. E’ stato fra i fondatori dei commandos azzurri e per tanti anni collaboratore del settore giovanile della Sangio. A lui va il mio pensiero ed anche il rimpianto di anni memorabili.