La foto che riportiamo sia più sopra che a seguire sintetizzano, fin troppo bene, sfortunatamente, lo stato della pista di atletica che contorna il rettangolo verde del Fedini che un tempo, e parliamo di inizi anni 90, ha ospitato meeting prestigiosi e che oggi si ritrova in una condizione inguardabile. E’ uno dei tanti, troppi, problemi presenti all’interno di uno stadio che cade a pezzi e nel quale, nonostante varie sollecitazioni, mega progetti in campagna elettorale, non è stato fatto un bel niente dagli spogliatoi che si allagano se cadono tre gocce d’acqua, alla tribuna coperta dove vige lo stesso problema oltre alla Gradinata Marco Sestini che non sappiamo se e quanto ancora potrà rimanere aperta. Ah, ci sono anche i muri perimetrali – ma quelli sempre a quanto si dice saranno presto oggetto di lavori – oltre alla cronica mancanza delle torri faro che fanno del Fedini uno dei pochi impianti, se non l’unico in provincia, di un certo calibro, a non avere un minimo di illuminazione. Problemi su problemi ma quello della pista è indecoroso, una pessima cartolina per chi viene da fuori e si immagina chissà cosa pensando ai fasti di un tempo e a quante grandi sfide contornate da un pubblico numeroso ci sono state nel principale impianto cittadino. Essendo un lavoro “straordinario” – a carico cioè del proprietario dell’impianto e quindi dell’amministrazione comunale – viene spontanea la domanda che rivolgiamo al primo cittadino Valentina Vadi: possibile non esista una soluzione a tutto ciò? Qui nessuno chiede che venga sostituita di sana pianta con una nuova (ma magari……..!) ma che almeno si tolga il tutto e si lasci l’asfalto giusto per dare anche un minimo di colpo d’occhio. Lo sappiamo, lavorare su questo e smaltire il tutto ha un costo ma la situazione perdura da troppo tempo e sarebbe quindi l’ora di porre un minimo rimedio. E’ facile promettere in campagna elettorale, molto meno mettere a compimento. E sono passati 2 anni e mezzo dall’investitura della nuova giunta non tre giorni.