Di Leonardo De Nicola

Le terre pascoliane attendono questa volitiva Sangiovannese rilanciata da un doppio successo in campionato e, buon ultimo, quello del Morgagni di Forli con le prodezze di Disanto, lo strapotere fisico di Cosimo Nannini, un mio caro vicino di casa e tutta una squadra che pare rigenerata. I play off, decisamente poco importanti ai fini della classifica, rappresentano comunque un traguardo di prestigio e di ..serietà per una squadra condannata dalla sua storia ad alzare sempre l’asticella. E poi, come si è sempre detto, lasciar dietro i rossoblu d’oltre gruccia non è affatto roba da poco, se si va a ripensare ai pronostici ed ai proclami di inizio anno. Fra tutti gli azzurri di ieri e di oggi, il vostro scrivano ha ricevuto per Pasqua gli auguri soltanto da quattro persone, ma non me ne dolgo piu di tanto, so come va il mondo e come sono i dirigenti sportivi a tutte le latitudini mondiale: ho salutato con piacere Beppe Morandini, il mio carissimo Fausto Landini, l’indimenticabile genio Marco Vastini e quel signore vero che corrisponde al nome di Nello Menciassi, fra i primissimi azzurri di ogni tempo per bravura calcistica e per educazione vera. Ma torniamo alla partita di domani in terra di Romagna, su un campo che il mio buon Bagiardi mi ha raccontato più che dilettantistico ma che sarà visitato da un buon numero di nostri tifosi. E del resto mai come nel calcio e nel tifo alberga quella poetica del fanciullino tanto cara al Pascoli, poeta tutt’altro che minore nel panorama letterario italiano e che, infatti, la critica tende a rivalutare sempre più. E di San Mauro dove tutto parla del Pascoli è anche una vecchia gloria calcistica nazionale come Gino Stacchini, ala della juventus di Charles, Boniperti e Omar Sivori, balzato agli onori delle cronache del tempo anche per un flirt amoroso con l’allora giovane soubrettina e compaesana (di Bellaria) Raffaella Carrà, la futura Raffa nazionale amata da tutti. Insomma, prima delle 15 ci sarà tempo per pensare a tutte queste belle cose, innaffiando la giornata con il Sangiovese delle colline e con le bontà della cucina della Romagna: poi spazio agli azzurri ad un passo oramai da rendere l’annata da buona a buonissima e se non di più. Noi, auguri o non auguri, tifiamo sempre per il vecchio leone e per i colori del cielo e del mare, in 50 anni invece ho visto decine e decine di persone incazzarsi sul nulla e poi perdere per sempre la strada del Fedini. Cosi va la vita, caro fratellone Bagiardi e pazientissimi miei lettori del sabato.