13 anni dopo il Forlì al Fedini. Erano per davvero tempi memorabili, con Maurizio Sarri di nero vestito e l’immancabile sigaretta in panchina e tutto lo stadio a salutare gli azzurri prima dei play off per il passaggio in C1: partita del tutto inutile per la classifica quella del 9 maggio 2004 con la Sangio certa della seconda piazza dopo il Grosseto ed i romagnoli di Cotroneo già salvi. Eppure quel giorno gli sportivi ebbero modo ancora di esaltarsi con i goal di Scugugia, capitan Caleri e Gennari dopo il vantaggio iniziale di Rondina e per le notizie alla radio che annunciavano la retrocessione del Montevarchi in serie D (poi ripescato).

Solo in tre occasioni il Forlì ha fatto visita agli azzurri: la prima volta nel campionato di serie D 1966 -67, quello d’esordio nel nuovo stadio di Piazza Palermo. All ‘ultima giornata del torneo, domenica 28 maggio 1967 la Sangio di Maurilio Prini (ultima sua partita in panchina dopo tre stagioni ) affrontava i biancorossi scendendo in campo con: Soldi, Cianchi Sergio e Campani, Arnetoli, Giovanni Kostner e Ravenni; Sguazzini,Boncompagni , Palazzini, Bartoli e Lazzerini per una gara che per tanti significò il passo d’addio alla maglia azzurra; posta in palio in pratica inesistente (non erano previste retrocessioni per la nuova riforma dei campionati ) e Forlì corsaro nei minuti finali del macht coi goal di Laghi e DeLorenzi dopo il vantaggio di Boncompagni. Sangio 12esima in classifica, romagnoli all’ottavo posto a – 13 dal Città di Castello promosso in terza serie dopo un appassionante testa a testa con il Carpi. Ben 35 anni dopo il Forlì tornò dalle nostre parti, campionato di C2 2002–2003 ,quello della coppia goal Baiano – Moscardelli di Beppe Sannino (alè) ed anche della Fiorentina, Il 12 ottobre del 2002 la sfida del Fedini venne decisa proprio da un invenzione sotto porta del più grande calciatore all time in maglia azzurra, il prode Ciccio da Napoli che beffò Scalabrelli sul tramonto della gara, lato Firenze. E dunque a San Giovanni patria nostra tre sono state le sfide giocate con i romagnoli con 2 vittorie azzurre e una sconfitta? mentre il totale delle sei partite vede sempre 2 successi per parte e 2 pareggi con la Sangio mai vittoriosa allo stadio intitolato alla memoria del grande giornalista sportivo del primo novecento Tullo Morgagni, omonimo di quel Giovan Battista che è stato il padre dell’anatomia patologica e che tenne cattedra anche a Firenze. Al grande luminare forlivese è dedicato il viale di accesso che porta al nosocomio di Careggi. Nello sport e soprattutto nel calcio mai troppa gloria per i romagnoli, a metà strada stretti dalle più blasonate Rimini e soprattutto Cesena: oltre alla leadership del pallone, i bianconeri da qualche anno dividono con Forlì anche il territorio provinciale di una delle terre comunque piu ‘prospere dell Emilia Romagna. E dopo loro un’altra squadra di quelle terre sarà di scena fra otto giorni al Fedini, la Sammaurese di San Mauro Pascoli e qui avremo tempo per addentrarci in reminescenze poetiche e cari ricordi. Buona partita e speriamo di tornare al successo che darebbe nuova linfa e fiducia ad una squadra certo mortificata più nei risultati avversi che nel gioco.