Pietro Mannino (nella foto di Mauro Grifoni) è al suo quarto anno alle “dipendenze” della Sangiovannese. Ha fin qui ricoperto tre ruoli: team manager, direttore generale e attualmente dirigente accompagnatore del gruppo di Agostino Iacobelli. Arrivò a San Giovanni per merito della famiglia Grazi ed è proprio da lì che ha cominciato il suo cammino: ” Ero e sono tutt’ora in buoni rapporti con la famiglia Grazi, prima di arrivare a San Giovanni allenavo in un settore giovanile della provincia di Arezzo poi una volta chiusa quest’esperienza ci incontrammo proprio con Lorenzo e nacque questo rapporto che tutt’ora porto avanti con grande entusiasmo”. Quattro campionati sicuramente importanti, con la parentesi Perpignano tutta da dimenticare assieme allo sfortunato spareggio di Colle Val D’Elsa: ” Ricordo volentieri ogni tappa che mi ha avvicinato ai giorni nostri ma è chiaro che l’esperienza con Perpignano è stata la più negativa in assoluto del mio cammino in azzurro. Pensare che all’inizio anch’io credevo tanto in questo personaggio, ritiri importanti, vestiario che non mancava, tutto che sembrava presagire ad una stagione importante e poi come ben sappiamo il bluff totale con lo spareggio di Colle a coronare un’annata storta. Ma abbiamo superato tutto alla resa dei conti”. L’avvento ai giorni nostri e tutte le soddisfazioni riprese con gli interessi: ” Si, ci voleva proprio un campionato così. Frutto della programmazione della società, di un mister e di uno staff preparato oltre naturalmente ad un parco giocatori che ha fatto grandissime cose. Un anno che nessuno di noi scorderà facilmente”. E pensare che proprio Pietro Mannino con Ruotolo in panchina s’era già tolto tanti sfizi: ” Ma certo, il grande cammino in Coppa Italia ma in generale in tutta la stagione perchè facemmo un torneo su altissimi livelli sfiorando anche la qualificazione ai Play Off. Se mi ricordo più volentieri quella stagione o l’attuale ? Beh, non saprei. Si parla di grandi risultati, grandi spogliatoi e rapporti che sono poi andati oltre al calcio. Non è una domanda alla quale saprei rispondere molto bene”. E quando gli chiediamo se ricorda in maniera specifica un allenatore o un giocatore in questi quattro anni non ha problemi a rispondere: ” Ma io vado d’accordo con tutti ! Con Ruotolo eravamo e siamo tutt’ora in contatto e mi è capitato anche recentemente di vedere Mario Palazzi che vive ad Arezzo come me. Riguardo ai giocatori con Camillucci e Morbidelli ho legato molto ma come detto più sopra tendo ad avere un buonissimo rapporto con tutti”. Non ricorda un aneddoto particolare di quest’esperienza pluriennale in azzurro anche se: ” Con Lorenzo Grazi abbiamo fatto molti pranzi e cene insieme e ci siamo divertiti tanto rimanendo chiaramente nell’ambito professionale. Prima ero presente quasi giornalmente allo stadio per ovviare a qualche lacuna in ambito organizzativo, ora la società è strutturata diversamente ed ha tutti i tasselli al suo posto. Ogni modo impegni di lavoro permettendo quando posso vengo anche durante la settimana non solo alla Domenica per le partite”. Il futuro è già delineato, di lasciare l’azzurro non ci pensa proprio: ” Sono fiero di essere in questa piazza e di poter dare il mio piccolo contributo. Ho già parlato coi dirigenti, loro hanno voglia di andare avanti e anch’io non penso minimamente di lasciare a San Giovanni. Mi trovo bene, questa società poi sta facendo grandi cose e sopratutto non fa mancare niente a nessuno anche in termini economici. S’è fatto il passo secondo la gamba e così tutti dovrebbero fare”.