Quando i risultati non arrivano, l’allenatore prima di tutti è il destinatario delle critiche. La vittoria legittima e bella ottenuta sul Tuttocuoio oltre a scacciare via qualche nuvola di troppo può davvero costituire un punto di svolta in una stagione fino ad ora di alti e bassi e comunque sempre impreziosita dalla vittoria del derby al Brilli Peri. Alti e bassi che potrebbero essere una costante di una squadra giovane e di fatto soggetta geneticamente agli umori domenicali: intanto ci siamo goduti una prestazione di spessore e momenti di bel calcio che lasciano ancora intravedere le possibilità forse non tutto espresse ancora dai nostri giocatori e, dulcis in fondo, ci siamo goduti per la prima volta la corsa gioiosa di Renatone Buso sotto la gradinata Sestini, un gesto che può sicuramente cambiare il gradimento empatico con la piazza di un tecnico ritenuto fino ad ora poco propenso ad esternare quei sentimenti che, diciamocelo francamente, una piazza come la nostra reclama desidera come un assetato alla sorgente. Non è ruffianeria a buon mercato, è sapere a volte dove siamo e per chi si gioca: la Sangiovannese coi colori del cielo e del mare che mai e poi mai potrà dimenticare la sua storia e la sua gloria sportiva, mai rinunciare ad ambire sia che si esibisca nel teatro più famoso che in quello fumoso e decadente di provincia. Noi siamo la Sangio e, da molte altre parti, non sarà mai la stessa identica cosa.