E’arrivato dunque il primo stop stagionale nella partita in cui proprio questo non doveva accadere. Il Montevarchi, squadra più esperta e sfrontata è riuscito a portare in fondo un match non giocato benissimo da ambo le parti vuoi anche per la tensione e la pressione che si facevano sentire nei giocatori nello scendere in campo in una partita del genere davanti ad una cornice di pubblico da ben altre categorie e da ben altri tempi. Ecco vorrei partire proprio da qui; se da parte azzurra c’è qualcosa da salvare questo è proprio il tifo della Gradinata, incessante per tutti i 90 e passa minuti e la maestosa coreografia che rimandava alle origini della prima Sangiovannese che era in lavorazione da oltre un mese. Piccola nota positiva anche per i tifosi ospiti che seppur disattendendo un po’ le attese dell’annunciata invasione e della coreografia (saltata causa ritardo treno!?!??!) specie nel secondo tempo sulle ali dell’entusiasmo hanno oggettivamente fatto una bella prestazione canora. Scendendo nello specifico delle prestazioni dei singoli gli azzurri non hanno brillato e che sarebbe stato un pomeriggio calcisticamente difficile lo si è capito quasi subito quando Kouadio (6) e Calori (5.5) hanno combinato la frittata che ha portato in vantaggio gli sopiti, non hanno fatto altri errori ma sono comunque apparsi più in affanno del solito anche i compagni di reparto Bini (6) e Nannini (5.5) che non ha dato la consueta mano in fase di spinta sulla fascia, tutti hanno sofferto la fisicità degli ospiti che molto spesso avevano la meglio nei contrasti e nella contesa delle palle alte. Sulla mediana Scoscini (6) e Mugelli (6) non hanno grosse colpe ci i aspettava semmai che potessero essere più presenti in fase di costruzione ma spesso si abbassavano rimanendo lontani dai trequartisti. Proprio da loro ci si aspettava le giocate che avrebbero dovuto scardinare la retroguarda ospite ma se si esclude qualche lampo di Kernezo (6,5) le prestazioni di Bindi (5.5) e Lunghi (5.5) si ricordano rispettivamente oltre che per la tanta corsa non sempre efficace per un’ occasionissima mancata davanti alla porta ed un grande tiro di contro balzo nel primo tempo.  In avanti Jukic (5.5)si è dannato l’anima ed ha corso tutta la partita anche quando è arrivato al suo fianco Camilli (sv come gli altri subentrati Keqi, Papini e Bordo) ma non è mai riuscito a pungere in aria di rigore forse tutto questo lavoro lo allontana troppo dalla porta.

Ci sono però nella tutto sommato memorabile domenica del Fedini due bocciati senza appello: il “fenomeno” che ha osato imbrattare il murales dedicato a Marco Sestini fuori dalla Gradinata, sporcando la memoria di un ragazzo che come tanti amava la Sangio e che se ne è andato troppo presto. COSI’ NON SI FA. VERGOGNA. In seconda posizione di questa particolare graduatori si colloca il signor Alessandro Di Graci di Como che arbitrato in maniera assolutamente insufficiente; innervosendo una partita distribuendo cartellini in maniera confusa da una parte e NON dall’altra e soprattutto colpevole di due assurde decisioni che potevano cambiare il volto al match: rigore su Bini e carica su Scarpelli per il due a zero degli ospiti. Come si fa a non vedere due episodi così lampanti? Adesso attenzione, NON SONO SCUSE ed il Montevarchi sicuramente avrebbe vinto ugualmente (o forse no?) ma sono fatti che sono successi e che nel corso dei 90 minuti hanno avuto sicuramente un elevato peso specifico.