A cura di Gianmaria Olmastroni

IL TABELLINO – Cipriani 6, Lorenzoni 5.5, Migliorini 5.5, Lunghi 6.5, Videtta 5, Rosseti 5.5, Bencini 6 (13 st Falomi 6.5) Ceccuzzi 6 (31 st Baldesi 5.5), Romanò 5 (19 st Fantoni 5.5) Gerardini 7 (39 st Bianchi sv), Barellini 6.

E’ un pareggio amaro, molto amaro. Sarebbe stata una bella e meritata vittoria, anche se patita come sempre (lottando per la salvezza la sofferenza è da prassi), vista la buona mole di gioco prodotta e il primo gol su azione di Falomi che speriamo si sia sbloccato, e invece è stato buttato tutto all’aria, per via secondo me di un eccessivo arretramento della squadra nei minuti finali. Sono un grande fan del sano e genuino catenaccio degli ultimi minuti per difendere la vittoria, ma rinunciare completamente a giocare il pallone già a un quarto d’ora dalle fine è troppo, e infatti ne abbiamo pagato le conseguenze. Questo pareggio, per come è arrivato, brucia più, per dire, della sconfitta contro il Trestina, vista anche la caratura degli avversari che non mi sono sembrati più forti di noi, ma soltanto più fisici. Detto ciò veniamo alle valutazioni dei singoli: Cipriani, nonostante la parziale responsabilità sul gol subito, si merita ugualmente la sufficienza, vista la parata decisiva proprio prima del gol e i discreti interventi durante la prima frazione. Per l’intero reparto difensivo la bocciatura è collettiva: le poche volte che il Foligno si è fatto avanti si è sempre reso pericoloso, vincendo sempre i duelli aerei: infatti sono bastati pochi minuti di vera pressione per bucare la nostra porta, guarda caso di testa. La porta inviolata rimane un miraggio. In una buona prestazione complessiva il centrocampista più ispirato è Lunghi, che nel primo tempo ha anche deliziato il Fedini di qualche bella giocata: in secondo piano Ceccuzzi e Barellini, che disputano comunque una gara onesta. In avanti è positivo l’esordio da titolare di Bencini (nella foto by Sangiovannese calcio) che da subentrato contro il San Donato aveva già dimostrato di avere ottimi colpi in canna: partendo dal primo minuto ha logicamente avuto meno impatto sulla gara, ma il suo è comunque un match ben giocato. Non è invece positiva la partita di Romanò, che non riesce mai a essere coinvolto nell’azione, senza incidere in nessun frangente. Falomi da subentrato trova finalmente la prima rete su azione con un bel colpo di testa, e tenta anche due incornate poco efficaci verso la porta avversaria: stavolta, tra bastone e carota, è carota, nella speranza che si sia sbloccato e che trovi continuità. La menzione d’onore è per Gerardini, che spicca sui compagni per la sua superiore caratura tecnica, causa anche dei numerosi falli che i giocatori avversari gli hanno riservato: oltre a movimentare l’azione offensiva, si è reso spesso pericoloso nel primo tempo e ha soprattutto firmato il cross al bacio in occasione del gol. In conclusione, sono due punti persi sì, ma è comunque un punto in più in classifica. Adesso avanti, e testa alla complicata trasferta contro il Trastevere.