Si può essere comunque orgogliosi della propria fede, delle proprie origini, della città che da sempre amiamo anche al termine di una sconfitta che potrebbe – badate bene il condizionale – chiuderti la porta in faccia al grande obiettivo che hai cullato per tanti mesi ? Si, la risposta è proprio un bel…… SI ! Ieri sul campo non è andata bene, abbiamo visto per l’ennesima volta che i poteri forti ( quelli societari ) hanno sempre e comunque un discreto valore sull’andamento della partita e sulla testa degli arbitri ma sono e siamo comunque usciti dalla stadio con la fierezza di aver visto una grande squadra e di aver dato tutto sugli spalti. Il titolo di questo mio editoriale la dice lunga; ha vinto il Fondi e va bene ma ieri più che altro ha vinto SAN GIOVANNI VALDARNO e tutto l’amore che noi tifosi riversiamo verso la squadra di calcio e la città nello specifico. La coreografia immortalata da Mauro Grifoni la dice lunga, come la dicono lunga le oltre 1000 presenze sugli spalti in un anonimo mercoledì feriale, il gran tifo incessante dal primo minuto fino al 90esimo e l’applauso tributato a fine gara a Mugelli e compagni quasi come fossero riusciti nell’ennesima impresa stagionale. Non è che si arriva col tifo a vincere la partite – purtroppo – ma quelli di ieri sono comunque attestati d’amore che raramente si possono trovare in categoria se si considera che non siamo né Parma, Taranto o San Benedetto del Tronto. Parliamo di una città di 17 mila abitanti circa, che gioca in un torneo sicuramente importante ma non professionistico e che riesce nonostante tutto a fare questi numeri di Mercoledì senza contare poi che anche in campionato la nostra bella media ce l’abbiamo sempre sopratutto in trasferta. Si, è proprio bello essere sangiovannesi insomma ! Orgogliosi di rappresentare la città Natale di Masaccio, i colori bianco azzurri, la squadra che nonostante un secondo tempo insufficiente ha dato tutto e di crederci fino in fondo perchè…………DOBBIAMO CREDERCI FINO IN FONDO E’ CHIARO IL CONCETTO ? Onestamente – e non sono io che lo dico – per la gara di Mercoledì servirà un’impresa al limite dell’impossibile visto che andremo là con l’obbligo assoluto di vincere con almeno due gol di scarto e senza la bellezza di quattro giocatori non proprio “qualsiasi” e che rispondono al nome di Bini, Nocentini, Camillucci e Buono. Si, quattro ne avevamo in diffida e quattro ce li ha ammoniti. Casualità…… cosa scritta a tavolino come qualcuno ha detto a fine partita ? Non lo so, rimangono molti dubbi in proposito ad onor del vero se si pensa che dopo nemmeno 9 minuti di gioco questo Gariglio di Pinerolo aveva tirato fuori il cartellino giallo quattro volte e tre di queste verso nostri giocatori. O che avranno poi fatto di tanto male per meritarsi sanzioni così severe in così pochi giri di orologio ? Diciamo che è stata una partita nata male e finita come tutti sappiamo ma a questo punto smettiamola di piangere sul latte versato, andiamo a Fondi dando proprio come è successo ieri il 100% e alla fine vedremo chi la spunterà. Ci saranno anche i nostri tifosi, non in mille unità ma una rappresentanza belle e buona sicuramente perchè al di là di tutto c’è l’intenzione di seguire la squadra così lontano e con una qualificazione alla finalissima davvero difficile. L’amore è questo signori miei, non abbiamo bisogno di pullman gratuiti con molti ragazzi delle giovanili o di biglietti comprati (chiedendo lo sconto su 10 Euro ma per piacere !!!) dal presidente laziale come successo ieri ( ben 73 e non tutti a quanto pare distribuiti ) per attirare gente allo stadio……..la fede è fede e non sono quei 30 0 40 Euro di una trasferta che frenano il nostro entusiasmo…… LA NOSTRA VOGLIA DI TIFARE AZZURRO, DI SOSTENERE SAN GIOVANNI VALDARNO !!! Adesso giochiamoci questa partita ma una cosa cari amici di Fondi sappiatela: non avete già vinto in partenza, ci sono ancora 90 minuti e il calcio ci insegna che tutto e più di tutto può realmente accadere. Specie come nel nostro caso quando hai a che fare con un gruppo di uomini prima e calciatori poi che tengono alla maglia azzurra come la più cara delle cose che nostro Signore potesse donargli.